“Carezze. Conforti di poesia italiana” a cura di Fabio Norcini


Una sessantina i poeti antologizzati, con particolare attenzione a filoni ignorati o sottovalutati, quali certa poesia ironica, grottesca, nonsensical, parodica: la cui linea si dipana da Ernesto Ragazzoni per arrivare attraverso il finissimo “parodista Vita Finzi, fino a Patroni, Marchesi e alle filastrocche non innocue di Scialoja o alle fanfole di Maraini; molta attenzione anche a quei veri e propri medium (o ventriloqui), i traduttori alcuni altissimi poeti anche in proprio, con alcune rare perle di Leone Traverso, ma anche Vittorio Bodini, Ripellino, Francesco Tentori, Wilcock, Ferruccio Masini, lo stesso Landolfi. I dialettali, a partire dall’ormai dimenticato, immenso, Noventa, passando per Tessa, Giotti, Marin fino al meraviglioso Paolo Bertolani. E non mancherà neanche Carnevali, che trasforma l’inglese in un’ idiosincratica forma dialettale dell’italiano. Anche se non mancheranno i “maestri” da Rebora a Campana, Montale, Ungaretti, Penna, Pasolini, Betocchi, Sereni, Luzi ecc. troveranno spazio anche certi marginali in attesa di scoperte e riscoperte: Ugo Ercole D’Andrea, per esempio o anche scrittori noti in prosa ma non per attività poetiche, quali Antonio Delfini, o la stessa Morante; a proposito di quest’ultima particolare rilievo è dato alla scrittura femminile; e qui si impone una scelta di Campo: Cristina invece della notissima e strapubblicata Alda Merini, una scelta che parte da Antonia Pozzi, Amelia Rosselli e giunge fino alla Landolfi.

L’occasione, si sa, fa l’uomo ladro: qui la si è colta per rubare all’oblio voci altissime, tentando di dipanare un filo rosso che percorre il “secolo breve” trascorso ormai da quasi vent’anni e anche frutti recenti (oltre alla già citata Landolfi anche Fabio Garriba, Remo Pagnanelli, i due Villa, ecc.) con la speranza di incuriosire e magari di fomentare personali e particolari approfondimenti negli eventuali ipotetici lettori. Ai quali è lasciato campo libero per fare le proprie scelte, per approfondire quelli che tra i tanti suggeriti, vorranno eleggere a preferiti: gli strumenti, ora si chiamano “motori” di ricerca, non mancano e sono a disposizione di tutti e quindi si è preferito alleggerire di chiose e bibliografie il già ponderoso testo.

Fabio Norcini, nato a Firenze il 27 luglio 1957 è un intersecatore di intelligenze e riparatore di parole. Specialista di ottica illusa e arte inutile, ha curato più di 200 mostre e relativi cataloghi; ha collaborato con parecchie testate, senza farsi troppo male; più che leggere libri che scrive preferisce il contrario; è coautore di un capolavoro, venuto alla luce nel 1988.

12 euro

214 pagine

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