Daniel von Czepko Seicento distici di sapienti
Lo slesiano Daniel von Czepko (1605-1660) fu amministratore, giurista, politico, scienziato, teologo. Protestante, nella Germania straziata dalla guerra dei Trenta Anni, difese l’ideale di pace e tolleranza tipico dell’umanesimo di ispirazione mistica. Il suo capolavoro, i Sexcenta Monodisticha Sapientum, è la raccolta poetica che ha ispirato all’amico Angelus Silesius il Pellegrino cherubico e, al pari di questo, si può considerare una vera e propria summa della tradizione spirituale classica e cristiana.
I distici di Czepko trattano, con concettosa brevità, il tema cruciale del destino dell’uomo e dell’unione dell’anima con Dio. Il materiale speculativo dei versi è fornito all’ Autore dalla filosofia greca , dal mondo cristiano antico, ma soprattutto dalla mistica tedesca, medievale (Eckhart, Taulero, la Theologia deutsch) e rinascimentale (Franck, Weigel, Böhme). Con sublime arditezza il poeta ci parla così di distacco da se stessi, di “morte dell’anima”, di ritorno all’origine e ricongiungimento a quell’ Uno da cui, in realtà, non siamo mai usciti.
I Seicento distici di sapienti sono qui preceduti da una Introduzione ed accompagnati uno per uno da Note esplicative di Marco Vannini, cui si deve l’edizione italiana di Eckhart, Taulero, della Theologia deutsch, di Sebastian Franck, di Valentin Weigel.
La traduzione è di Giovanna Fozzer, che ha lavorato insieme a Vannini anche all’edizione italiana del Pellegrino cherubico di Angelus Silesius, nonché dello Specchio delle anime semplici di Margherita Porete.
A cura di Marco Vannini
Traduzione di Giovanna Fozzer
* 12 euro – 144 pagine
* formato: 17 x 24 cm
* brossura con copertina a colori