“La scimmia di Heidelberg” di Michael von Albrecht


Questa satira mista di versi e prosa racconta la fantastica origine di un mito contemporaneo: la scimmia sarebbe Lucio, il protagonista delle Metamorfosi di Apuleio, tornato nel mondo non più in forma di asino, ma di scimmia. Unendo immaginazione, umorismo e grande dottrina, l’autore fa presentare metaforicamente anche a lei uno specchio in cui il lettore può cogliere il rischio di disumanizzazione insito nello sfrenato consumismo e – profeticamente, se si pensa che l’opera fu scritta negli anni ’80 – nel predominio esercitato dalla comunicazione digitale. L’antidoto è indicato dallo stesso veicolo linguistico impiegato: un elegante latino, che nelle mani dell’autore descrive in maniera brillante e spiritosa il mondo di oggi, facendosi strumento universale di comunicazione e garanzia di autonomia intellettuale.

Michael von Albrecht, professore emerito dell’università di Heidelberg, è uno dei massimi studiosi del mondo antico, autore di studi fondamentali su molti autori classici, oltre che di una monumentale Storia della letteratura latina, tradotta anche in Italia in tre volumi (Einaudi, Torino 1994-1996). Ha inoltre studiato a fondo gl’influssi degli autori antichi in tutte le letterature dell’Europa, tanto di quella occidentale quanto di quella orientale. Oltre che filologo classico è anche musicologo, seguendo la tradizione familiare (suo padre era il compositore Georg von Albrecht). Accanto alla sua sterminata produzione scientifica vanno ricordate le numerose opere, prosastiche e poetiche, in lingua latina, parecchie delle quali sono o saranno pubblicate anche in Italia, con testo latino e traduzione poetica o prosastica a seconda della forma dell’originale.
Non si contano i riconoscimenti ricevuti dall’autore per la sua opera tanto poetica quanto scientifica

  • 15 euro – 104 pagine
  • 12 x 18 cm.
  • 10 illustrazioni originali b/n
  • brossura con copertina a colori