Da oggi il grande successo di Fabrizio Guarducci anche in edizione tascabile.
Siamo in un tempo di grande apertura culturale, ma anche di grande smarrimento morale, intellettuale, religioso, spirituale. Come notava già un secolo fa Max Weber, noi viviamo infatti ormai come in un grande tempio politeista, dove abbiamo a disposizione molte divinità, non più una sola come nel passato. Questo fatto, se da un lato amplia il nostro orizzonte, le nostre conoscenze, le nostre possibilità di scelta, da un altro lato rischia di far diventare la scelta – che è in realtà una essenziale scelta di vita – una mera occasione consumistica, come se si trattasse di scegliere tra le diverse marche di un medesimo prodotto sugli scaffali del supermercato. Dunque ritrovare non all’esterno, in ideologie o religioni che ormai non sono più credibili, ma dentro noi stessi il principio spirituale, la scintilla del divino, e così riscoprire se stessi, il senso della vita e la profonda gioia che essa dà: questa è anche la ragion d’essere e il messaggio essenziale del libro.
L’Autore onestamente ammette fin dalle prime righe che sta qui cercando di comunicare il risultato della sua esperienza di vita e della sua ricerca. Essa è – come il lettore vedrà – una ricerca compiuta a tutto campo, spaziando nei domini di quelle che un tempo si distinguevano come scienze della natura e scienze dello spirito, ma che, oggi, giustamente, appaiono profondamente interconnesse, tanto da non essere spesso neppure più distinguibili. Alchimia e fisica quantistica, tradizioni religiose d’Occidente e d’Oriente, musica e buddhismo, filosofia e teologia, esoterismo cristiano e cabala, si intrecciano qui in un discorso che può, forse, sconcertare chi è abituato a pensare per categorie rigorosamente distinte, ma che, invece, non stupisce il lettore più attento e informato, abituato a una ricerca interdisciplinare. Pensiamo, anzi, che proprio in questo suo muoversi a tutto campo stia il fascino di questo libro, nel quale la brevità sintetica della trattazione dei singoli temi è ampiamente compensata dalla chiarezza espositiva e, soprattutto, dal pathos di autenticità che traspare da ogni pagina – frutto, come dicevamo, della esperienza di vita dell’Autore, che non teme di parlare spesso in prima persona, in una logica di testimonianza che va ben oltre ogni pretesa specialistica.
Fabrizio Guarducci si è formato nella concezione sociale e umana di Giorgio La Pira. Dopo aver vissuto il movimento Underground alla fine degli anni Sessanta negli Stati Uniti e aver conosciuto Guy Debord in Francia, ha aderito convintamente al Situazionismo. Ha fondato il Dipartimento di Antropologia culturale dell’Istituto Internazionale Lorenzo de’ Medici di Firenze. Ha insegnato Mistica, Estetica e Tanatologia, dedicandosi interamente alla ricerca dei linguaggi come strumenti per migliorare l’interiorità dell’individuo e per trasformare in positivo la realtà che ci circonda. È, inoltre, autore cinematografico: Paradigma italiano (premiato al PhilaFilm, 1993), Two days (2003) e Il mio viaggio in Italia (vincitore del Golden Eagle, 2005). Come autore, produttore e regista ha realizzato il film Mare di grano (2018). Ha pubblicato il saggio La parola ritrovata (2013) e i romanzi Il quinto volto (2016) e Una sconosciuta (2020)
€ 12,00
108 pagine