JEAN-JACQUES ROUSSEAU “LE FANTASTICHERIE DI UN VIANDANTE SOLITARIO”


“Le Fantasticherie di un viandante solitario” rappresentano di fatto il seguito delle “Confessioni” e sono l’ultima opera di Jean-Jacques Rousseau che si compone di dieci “Passeggiate”.
La decima, scritta meno di tre mesi prima di morire, è rimasta incompiuta. Arrivato sulla via del tramonto della propria vita, Rousseau, sempre più emarginato dalle relazioni umane, ha voluto dedicare i suoi ultimi giorni allo studio di se stesso, abbandonandosi, come scrive, alla sola dolcezza che il mondo non potesse più sottrargli, quella di conversare con la propria anima.

Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) è stato uno dei maggiori filosofi, pensatori e scrittori della letteratura francese ed europea. Fu anche pedagogista e musicista. Incomparabile filosofo, anticipò inoltre molti degli elementi che, tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, avrebbero caratterizzato il Romanticismo, e segnò profondamente tutta la riflessione politica, sociologica, morale, psicologica e pedagogica successiva. Tra le sue opere maggiori spiccano Il contratto sociale (1762), Le confessioni (1782), Émile o dell’educazione (1762).